Il seminario-panino (sandwich seminar) è ormai una tradizione di lunga data evolutasi dal precedente seminario-birra (beer seminar). In poche parole fino a qualche anno fa, a cadenza settimanale, due persone ogni Venerdì alle 16 dovevano presentare il loro progetto ai gruppi dell'ISREC. Durante questa oretta di presentazioni c'erano delle birre per gli spettatori: da qui "beer seminar".
Da quello che so, però, l'orario era piuttosto infausto. Vi pare che la gente il Venerdì alle 17, finito il seminario e con una o due birre in corpo tornasse al lavoro? No. Quindi per rimediare è stato cambiato l'orario e il giorno.
Questo ciclo di seminari si tiene, attualmente, ogni Martedì alle 12.15, proprio all'ora di pranzo. Ovviamente non viene più offerta una birra, ma un panino, da cui il nome "sandwich seminar".
Bhe oggi, tra poco, è il mio turno. Peccato che non abbia molte cose interessanti da dire, ma pazienza, tanto la gente viene per il panino…
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Aiuto!!
Quando lavoro al computer, oltre ad ascoltare musica con gli auricolari, che altro metodo mi suggerireste per non sentire la Nostra signora vergine martire che parlotta da solo tutto il giorno?
A stordirlo con un pugno ci ho già pensato tante volte, ma poi vado in galera…
Eddy Grant – Gimme hope Jo’anna (lyrics)
Bandiera Svizzera #1.
Più volte ho raccontato di una peculiarità Svizzera: l'estremo nazionalismo di questo popolo che porta la gente ad avere bandierine Svizzere stampigliate ovunque. Non è difficile trovare la croce bianca su sfondo rosso della Confederazione Elvetica su posate, zaini, telefoni, aspirapolvere, tostapane, metteteci qui quello che volete.
Non conto più le "Swiss edition" di ogni cosa: automobili, computer, ma di vederla su un carta igienica non mi era ancora capitato.
Ecco a voi la "papier hygiénique" Swiss edition con tanto di bandierina sulla confezione. Per fortuna (o peccato) che non l'abbiano stampata sulla carta, altrimenti ci si sarebbero pure potuti pulire il c**o con la bandiera.Che giocherelloni questi Svizzeri…
Samyang 500mm f/6.3 catadriottico.
Visto che la moglie pone (diciamo giustamente?) il veto all'acquisto di un obiettivo per la macchina fotografica, ho ben pensato di… comprarmi un obiettivo. Spiego meglio. Quello che vorrei costa tot euro. Non dico il prezzo per non spaventarvi e non spaventare la mogliettina. Inoltre sto aspettando che venga aggiornato con le ultime tecnologie disponibili. Nell'attesa di fare l'acquisto tra un numero indefinito di mesi o anni, ho pensato di prendermi un bell'obiettivo catadriottico.
Cos'è un catadriottico? E', in poche parole, un mini telescopio Schmidt-Cassegrain composto più da specchi che da lenti. Proprio il fatto di avere degli specchi che riflettono (all'interno del barilotto) la luce incidente, permette a questi obiettivi di essere particolarmente corti pur avendo una lunga focale.
I catadriottici hanno parecchi pregi e parecchi difetti:
Pregi:
Economici: bastano 100-150 euro per avere un catadriottico di bassa lega. Li riconoscete facilmente, sono molto simili, cambia la targhetta con la marca (sospetto fortemente che ci sia un solo produttore o pochi produttori con lo stesso progetto). Quindi, Samyang, Walimex, Phoenix, sono tutti uguali e costano pochissimo. Se volete un obiettivo più pregiato potete cercare di comprare un Sigma 600mm f/8, un Tamron 500m f/8 o un Rubinar 500 f/8 o addirittura 1100 f/10.5, ovviamente per questi gingilli (che si trovano solo usati) preparatevi a sborsare parecchio.
Leggeri: il mio Samyang pesa circa 700 grammi. Un obiettivo normale della stessa lunghezza focale arriva facilmente ai 2kg.
Lunghezza focale esagerata: come detto, partono generalmente da 400mm (anche 300) e arrivano a 1100mm (anche di più, ma a quel punto sono dei veri telescopi).
Bokeh particolare: il bokeh è la resa dello sfocato nelle foto. I catadriottici, per la loro forma, struttura e il loro funzionamento, hanno un effetto sfocato impareggiabile, a dir poco artistico. Un punto luminoso sfocato diventa un cerchietto. Guardate questa foto (che non ho fatto io) per capire di cosa parlo.
Universali: i più economici hanno tutti un attacco a vite T2 al quale è possibile avvitare un moltiplicatore di focale 2x (da 500 si passa a 1000mm, dimezzando la luminosità) o direttamente l'adattatore specifico per la propria macchinetta.
Difetti:
Messa a fuoco manuale: tutti questi obiettivi non hanno messa a fuoco automatica. Come potete immaginare non è semplice mettere a fuoco un soggetto, specie se in movimento, con un 500-800mm. Se non potete rinunciare a questa comodità preparatevi a prendere una Sony Alpha e l'obiettivo SAL-500F80, l'unico catadriottico con messa a fuoco automatica.
Poco luminosi: il massimo della luminosità è f/6.3, a parte alcuni Rubinar f/5.6, il che impone una buonissima illuminazione del soggetto o tempi di scatto lenti e ISO elevati a discapito della qualità della foto.
Grande diametro del vetro frontale: non è facile trovare filtri da 95mm e quando si trovano non sono nemmeno molto economici.
Quello che ho comprato io è un "Samyang 500mm f/6.3" che su sensore APS-C della mia EOS 400D diventa un 800mm. Con moltiplicatore di focale raggiunge, quindi, la bellezza di 1600mm! Non ho ancora avuto il piacere di provarlo intensamente, dato che le giornate sono parecchio uggiose e la foschia ricopre i soggetti più distanti.
Dopo tutte queste chiacchiere se volete potete cliccare qui per vedere qualche foto scattata con questo obiettivo. Ovviamente tutte con cavalletto, specchio alzato e scatto remoto per non far tremare la macchinetta.
Con l'arrivo della bella stagione lo sfrutterò a dovere!
Italia amore mio.
Mai sentita canzone più terribile. Mi domando chi si comprerà il CD per ascoltarsela a casa… e mi domando chi abbia votato i tre porcellini che l'hanno cantata a Sanremo. Povero principino che pur non essendo mai stato in Italia in vita sua da piccolo non faceva altro che piagnere e piagnere sognando di tornarci.
Ma fatemi un piacere!
DEADLINE post-it stop motion e making of.
E’ Venerdì:
Finalmente.
Quando il capo non c’è…
Il capo, Pancetta1 e la porcellina sono partiti la settimana scorsa (in giorni diversi tra Giovedì e Domenica) per il BCBC (Beta Cell Biology Consortium) a Washigton. Io, la moglie, NAT, il topetto, Pancetta2, Gioacchino, Pompelmo e Nostra signora vergine martire siamo rimasti al lavoro. Ovviamente le scadenze settimanali non sono cambiate nonostante l'assenza del capo e altri due membri del lab, quindi il lavoro è proceduto normalmente, i seminari si sono svolti e tutto prosegue come sempre.
Ma in realtà, osservando bene….
– NAT è rimasta a casa Lunedì, Martedì e oggi.
– Il topetto è venuto al lavoro tardi Lunedì e Mercoledì.
– Pompelmo i primi tre giorni della settimana è andato a casa alle 16.
– Pancetta2 i primi tre giorni della settimana è andata a casa ad orari variabili da prima delle 16 a poco più tardi.
– Gioacchino si è misteriosamente malato per due giorni.
– NAT ieri ha proposto a tutti di fare il lab meeting (è il mio turno di parlare del mio progetto) al Venerdì piuttosto che oggi dato che lei oggi non ci sarebbe stata. Di conseguenza avremmo dovuto anticipare il paper alert (presentazione degli articoli importanti usciti di recente) ad oggi al posto di domani come sempre.
– Pancetta2 si è incazzata adducendo la scusa che "lei non ha avuto tempo di cercare articoli e non si prende la responsabilità di dire che non si fa il paper alert".
– Agli altri (topetto, Gioacchino, Pompelmo e Nostra signora vergine martire) non gliene poteva fregare di meno.
In pratica:
Oggi NAT non c'era, come previsto. Ho esplicitamente chiesto a Pancetta2 se avremmo fatto il paper alert e lei mi ha tirato fuori di nuovo la scusa delle responsabilità, etc. etc. e mi ha candidamente detto "non lo facciamo". Ovviamente nessuno ha fatto una piega e abbiamo saltato in tronco un'ora di meeting. Poco male.
E' proprio vero che quando il capo non c'è i topi di laboratorio ballano.
P.S.: se volete rinfrescarvi le idee sui protagonisti andate qui.
Ma se dovessi…
Una cosa che non sopporto è quando un collega viene a chiedermi un consiglio su un esperimento perché non ha idea di quello che deve fare e di come farlo e poi, dopo che ho speso 45 minuti per spiegargli tutto, mi dice:
Topetto: "Ma io una volta facevo così."
Filippo: "Si fa come ti ho detto con questa macchina."
T.: "Ma se normalizzassi tutto con quel campione…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma una volta io…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma allora perché è così invece di colà?"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma non è meglio…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ah, allora devo fare tricche tracche triccheballacche?"
F.: "Si, bravo, hai capito!!"
Il giorno dopo:
Topetto: "Ho fatto, è venuto tutto bene."
Filippo: "Ottimo!"
T.: "Ma se facessi come facevo una volta?"
F.: …..
Insomma, non ci capiamo proprio, se ha voglia di fare come faceva una volta che faccia pure! Ma che non venga a chiedermi ogni giorno le stesse spiegazioni su come e cosa deve fare.