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Quando lo spazio non basta mai.

Al lavoro c'è un problema "grosso": abbiamo finito lo spazio sul server di laboratorio (120Gb) e sul disco esterno del lab (1Tb). Il server è fichissimo, poco spazio, molto costoso (3000 franchi all'anno per 1Tb), ma davvero sicuro: 3 copie in 3 edifici diversi del campus con tanto di backup giornaliero: tutti vorrebbero usarlo, ma c'è poco spazio ed è sempre pieno. Il disco esterno è un normalissimo My Book Western Digital.

Il problema è che siamo in 11 e i dati occupano davvero molto spazio. Dalle semplici foto al microscopio a fluorescenza, a time-lapse di 72 ore al confocale, siamo arrivati ad accumulare 1Tb di dati in circa sei mesi nel disco esterno.
Il server da 120Gb è, praticamente, monopolizzato da 4 persone su 11: NAT ha 33Gb di dati, Pompelmo 30Gb, Pancetta2 20Gb e Pancetta1 15Gb. Gioacchino se la cava con 6-7Gb e i restanti 15Gb se li dividono gli altri disgraziati.

In realtà l'80% della roba non vale la pena di essere conservata: immunoistochimiche venute male, foto sfocate, risultati negativi, etc. sono cose che non si usano e che si guardano una sola volta, ma per i nostri colleghi sono "dati irrinunciabili".
Quando ho detto che 20Gb si copiano su 5 DVD mi hanno risposto che "è meglio che i dati stiano tutti insieme". E' faticoso mettere 5 DVD vicini vicini… col risultato che io sono l'unico pirla che masterizza i dati miei e della moglie per liberare spazio sul server che loro riempiono istantaneamente.
Quindi, visto che tutti hanno dati irrinunciabili, hanno deciso che ci serve un disco esterno da 1.5Tb a testa.

Poco male. Passiamo da 120Gb + 1Tb a 120Gb + 12Tb in 8 dischi esterni (che non sono un sistema di backup, ma solo un posto dove mettere i dati temporaneamente, ma vaglielo a spiegare…). Eh si, il ragionamento non fa una grinza.
Voglio vedere se, quando avranno il loro fiammante nuovo disco, libereranno spazio sul server ultra-sicuro da 120Gb…
Io continuo a masterizzare DVD con la mia roba.
 

Che cellule hai in coltura adesso?

– Un mese fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Tre settimane fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Due settimane fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Lunedì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Martedì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Mercoledì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Ieri pomeriggio:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Mi servono domani.
Filippo: Ok, te ne preparo una piastra.

– Oggi:

Filippo: Gioacchino, ti ho preparato la piastra.
Gioacchino:
 Ottimo! Grazie mille! Che cellule sono?
Filippo: ….

Non ho ben capito cosa faccio di sbagliato…

Breve spiegazione…

Ho come l'impressione che le storie che racconto riguardo i colleghi potrebbero ferire qualcuno venendo interpretate male. Spiego brevemente. Quando nei miei post parlo del "diversamente abile" non mi riferisco ad un collega handicappato o con problemi fisici e/o psicologici, ma ad un personaggio perfettamente "normale". E' il nostro tecnico di laboratorio, diplomato e laureato, di circa 35 anni. E' normale per modo di dire dato che cerca di lavorare il meno possibile e si piange sempre addosso dicendo che ha sempre tanto da fare.

In buona fede, un anno fa quando sono diventato suo compagno di scrivania, pensavo che avesse qualche problema visto che parla da solo, guarda spesso il soffitto, passa delle ore a "pensare a voce alta". Ma la moglie, che lo conosce da quasi quattro anni, mi ha illuminato dicendomi che finge sempre.
E un anno in compagnia di questo essere mi ha convinto del tutto: fa finta. Si è inventato una serie di modi di fare stereotipati per perdere tempo, per far vedere che è sempre impegnato, per mostrare al capo quante cose fa. Da qui è nato l'appellativo di "diversamente abile" cioè uno che si finge pieno di problemi per svicolare dalle sue mansioni quotidiane.
Quindi se e quando scrivo che prenderei a pugni il "diversamente abile" mi riferisco al collega che mi parlotta nelle orecchie per 6-7 ore al giorno mentre io cerco di lavorare. Lo stesso collega che passa le giornate scrivendo sul quaderno con 10 colori diversi gli esperimenti fatti 3 giorni prima e guardando siti di giochi di ruolo come Dungeons&Dragons o su Wikipedia. Poi quando gli chiedi se può fare un ordine, una delle sue mansioni, ti risponde che ha troppo da fare.
Ecco, questo lo prenderei a pugni molto volentieri. 

Allora, perché non si crei confusione e non si dica che incito alla violenza sugli handicappati (al giorno d'oggi se ne parla fin troppo) d'ora in poi in tutti i post il tecnico del lab sarà chiamato "nostra signora vergine martire" che è uno degli altri soprannomi che gli abbiamo dato perché ho anche ipotizzato che nelle sue ore passate a guardare il soffitto abbia, in realtà, delle visioni mistiche.

Sperando di non aver mai offeso i veri "diversamente abili" mi scuso se dovesse essere successo.

P.S.: il nome "diversamente abile" verrà sostituito anche nei post precedenti. Se volete saperne di più su di lui andate a leggere questo post.

Prolungare un po’ la convalescenza, no?

Non so se per intercessione mariana o divina provvidenza, la Nostra signora vergine martire Martedì non si è presentato al lavoro.
Causa: sinusite.
Io l'ho considerato un buon segno: o qualcuno dall'alto ha visto che stavo rischiando un esaurimento nervoso, oppure ha visto che il rincoglionito rischiava la vita a parlottarmi ancora nelle orecchie. Anche ieri la giornata è passata lieta e veloce senza questo essere inutile al mio fianco.
…sfortunatamente oggi è tornato al lavoro più sbuffante e chiacchiericcio del solito perché è "stato a casa due giorni e guarda quante cose ci sono da fare". Poverino.