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Efficienza Svizzera?

Giusto per dire che ognuno fa quello che vuole, questo succedeva l'altro ieri…

Drin drin…
…mi chiama un cellulare Svizzero, chi sarà mai…

Filippo:
"Pronto?"
Telefono: "Oui, je suis… bla bla bla…"
F.: "Si, ho capito, ma non parlo Francese. Parla Inglese per caso?"
T.: "Si, un po'. Sono della TNT, ho un pacchetto per lei. E' a casa?"
F.: "No, sono al lavoro."
T.: "C'è qualcuno a casa?"
F.: "No, non c'è nessuno."
T.: "Dove lavora?"
F.: "All'EPFL."
T.: "Allora può chiamare in sede della TNT, dare l'indirizzo della reception dell'EPFL e vengo a portarle il pacco lì."

…che casino… all'EPFL ci sono 50 reception diverse. Non ci sono indirizzi per le strade interne, il magazzino se vede arrivare un pacco a mio nome che non sia nel loro database lo rimanda indietro…

F.: "Senta, ma non posso venirlo a prendere nella vostra sede?"
T.: "Si, certo, siamo aperti fino alle 19.30. Le lascio un foglietto a casa e così passa a prenderlo."
F.: "Ottimo. Lasci il foglietto, lo passo a prendere stasera o domani mattina."
T.: "Bene, grazie arrivederci."

Circa 6 ore dopo, sempre al lavoro, mi richiama lo stesso numero.

Filippo: "Pronto?"
Telefono: "Oui, je suis… bla bla bla…"
F.: "Si, ho capito, ma non parlo Francese. Parla Inglese per caso?"
T.: "Si, sono quello di questa mattina della TNT. Mi da l'indirizzo di dove lavora che le porto il pacco? Sono vicino all'UNIL, l'EPFL è lì?"

…ma come, non ci eravamo messi d'accordo…

F.: "Si, bhe, è dopo l'UNIL, comunque questo è l'indirizzo… bla bla bla…
T.: "Bene, a tra poco."

Dopo 5 minuti.

Drin drin…
Filippo: "Pronto?"
T.: "Sono sempre io. Non riesco a trovare, non capisco, mi sono perso, c'è la nebbia, l'inondazione,  ho la ruota sgonfia, le cavallette, e poi non c'è l'indirizzo che mi ha dato…"
F.: Appunto, te pareva… "Senta, le passo la mia segretaria personale che parla Francese e le spiega tutto."
F.: "Mogliettina, parla con sto tipo e digli come arrivare qui che io prima gli ho dato qualche indicazione, ma non si ritrova…"
Moglie: "Deve girare così, prendere di là, andare verso lì, poi a destra, poi a sinistra…. bla bla bla… Niente?"
M.: "Provi a mettere sul navigatore questa via… ah, non c'è? Provi quest'altra. Neanche? Allora vada così, turnichi di là, si appropinqui cosà. Poi al semaforo giri, alla stradina attraversi, all'incrocio si incroci, alla rotonda si arrotondi. Fatto? Mando giù qualcuno a prendere il pacco."

Scendo come una furia, non vedo nessuno, mi avvio per la strada per cercare il furgoncino. Niente. Chiamo la moglie al telefono che mi dice di aver appena firmato e ritirato al posto mio.

M.: "Ma che casino che mi hai fatto fare… 15 minuti al telefono… ho fatto una fatica a spiegare a questo qui. Viene pure da Parigi e non conosce Losanna. Ma insomma, non potevi organizzarti in un altro modo??"
F.: "Senti, che vuoi che ti dica, eravamo d'accordo che mi avrebbe lasciato il foglietto. Si vede che gli danno un bonus se effettua tutte le consegne. O forse non è andato a casa nostra per lasciare il foglietto…"

Morale della favola: il mio iPod nano 16Gb Product RED è arrivato e a casa, ovviamente, c'era pure il foglietto per il ritiro del pacco…
La prossima settimana, tempo permettendo, scriverò una mini-recensione per il nuovo acquisto.

L’attacco dei roiti!

Non è il titolo di un film di fantascienza o horror, ma è quello che sta succedendo in lab. Ci sono due nuovi ingressi, la spilungona e l'ofego (detto roito). Da dove vengono? Chi sono? Cosa vogliono? Nessuno lo sa. Lo sappiamo bene: sono due nuove PhD student del nostro laboratorio.

1. La spilunga: Svizzera, alta, bel fisico semi-atletico, faccia da roito e risata isterica. Tutto sommato, comunque, si fa gli affari suoi tipo "vivi e lascia vivere". Poverina, poi, ha fatto la tesi con Gioacchino e continua a lavorare con lui.

2. Il roito L'ofego: Belga, bassa, colore verdolino, faccia da brutto roito, non ti guarda finché ti parla, non ti guarda dopo che ti ha parlato, non ha la patente (a 24 anni… vabbè…), si appiccica come una zecca e non si stacca più. Ha fatto 2 mesi di stage qualche anno fa e ha mandato mail al capo per passare a trovarla ogni volta che passava dalla Svizzera (proprio una zecca).

Io sarò di parte, sarò prevenuto, sarò il solito rozzo…

…ma pure la moglie le chiama "roiti". E detto da una donna il termine acquista tutto un altro valore!

P.S.: la moglie mi ha appena specificato che solo "il roito" è un roito, la spilunga "non è proprio così brutta"…

P.P.S.: definizione di roito: "Di solito si dice che la bellezza è soggettiva. Il roito invece ti fa capire che la bruttezza non lo è affatto."

Non hanno tutti i torti…

Leggo ora sul Corriere questa notizia di una campagna della Lega Ticinese contro i 45000 frontalieri Italiani che quotidianamente si spostano dai paesi confinanti per andare al lavoro nella Svizzera Italiana. Esiste perfino il sito internet "bala i ratt" per promuovere la campagna di "informazione" per i Ticinesi che, a quanto pare, si vedono rubare il lavoro dagli Italiani. Come riporta il sito "…tutti i ticinesi potrebbero lavorare, ma non possono farlo perché muratori, operai, camerieri, impiegati, infermieri, ricercatori, professori dalla vicina Italia, sottopagati e comunque ben contenti di portarsi a casa stipendi che al loro paesello nemmeno si sognano (adesso poi che l’euro è in caduta libera…) gli portano via il posto da sotto il naso. E non veniteci a dire che gli svizzeri non vogliono fare più certi mestieri: se non ci fossero migliaia di pendolari che giorno e notte arrivano da Como, Varese, Milano e Novara ad occupare fabbriche, negozi, banche (sono anche lì) e ristoranti, gli svizzeri sarebbero ben contenti di non andare a timbrare.
Inoltre uno dei problemi del Ticino è che, proprio per limitare l'invasione di frontalieri, gli stipendi dei Ticinesi sono leggermente più bassi degli stipendi in altri cantoni Svizzeri. Quindi capisco che si lamentino vedendo un esercito di Italiani contenti di lavorare per un salario più basso. 

Che gli Italiani (almeno quelli vicini alla Svizzera) siano attirati dagli stipendi più alti è un dato di fatto. E' anche assodato che in Italia ci sono meno posti di lavoro. Ma i Ticinesi non sono obbligati ad assumere Italiani! Diciamo la verità: fa comodo anche a loro pagare meno un Italiano. Ri-diciamo la verità: la Svizzera è più o meno lo specchio dell'Italia (in scala ridotta). 

In Italia i lavori di basso livello sono sempre più snobbati dai giovani che ormai hanno tutti un diploma e/o una laurea in tasca. Gli operai, addetti alle pulizie, etc., sono spesso immigrati che si accontentano di uno stipendio basso che per un Italiano è a volte insufficiente. In Svizzera la situazione è simile. Gli Svizzeri non fanno nemmeno il dottorato (tranne alcune eccezioni) perché lo stipendio è troppo basso (come in Italia d'altro canto)! Non saremo certo noi a fargli notare che è più di due volte lo stipendio di un dottorando Italiano. Lo stesso vale per l'operaio, la cassiera, l'infermiere, e via discorrendo.

Se a tutto questo aggiungiamo che i frontalieri che lavorano in Svizzera percepiscono un salario netto e pagano le tasse nel paese di origine e/o pagano meno tasse in Svizzera, il vantaggio è evidente. 
I frontalieri ci sono anche dalla Germania nella parte della Svizzera Tedesca e dalla Francia soprattutto a Ginevra e qui a Losanna. Evidentemente, però, nei loro paesi di origine il divario di stipendio non è così alto come tra l'Italia e la Svizzera.
E che colpa ne abbiamo noi Italiani? Che sia colpa del governo e della scarsa e inefficace politica economica? Sicuro!

Certo, che se un domani non trovassi posto come ricercatore in Italia e come cassiere al supermercato o come operaio in fabbrica mi offrissero 2000 euro al mese non ci penserei due volte ad accettare… e di sicuro tanti frontalieri se ne tornerebbero in Italia.

bala i ratt

Miss Svizzera 2010

La settimana scorsa ho visto, per la TV Svizzera, la pubblicità di Miss Svizzera 2010. Ho subito detto alla moglie che avremmo guardato lo spettacolo in televisione Sabato sera, almeno per vedere com'è (lo spettacolo e la Miss).
Sabato sera alle 20.30 la moglie stava facendo un po' di sano zapping quando all'improvvisto esclama: "Porca miseria! Miss Svizzera è iniziata un'ora fa! Ci siamo persi l'inizio."
Si, perché, ovviamente lo show è cominciato alle 19.30 e finito alle 22.30… che tristezza.
Ma andiamo avanti.
Guardiamo un po' sul primo canale della Svizzera Italiana (il conduttore conduce in tedesco, ma c'è uno speaker che parla in Italiano) e vediamo che esce in passerella la Miss numero 11, poi la 12 e poi escono di scena. E qui dicono che "il gruppo precedente di Miss uscito prima… bla bla bla…".
"Vabbé", dico alla moglie, "ne abbiamo perse un po', ma ora vediamo le altre".

Piccolo stacchetto con un gruppo Svizzero che canta in Tedesco.
Piccolo stacchetto che mostra una tipa che insegna ad un po' di Miss come camminare con i tacchi e con le spalle diritte.
Piccolo stacchetto dove fanno vedere un manipolo di Miss che scendono dalla parete di una montagna legate con una corda ed equipaggiate da scalatrici.

E tornano dentro le Miss con abiti eleganti. Tornano dentro 12 Miss. DODICI.
Ci guardiamo, ci diciamo che evidentemente le selezioni erano state fatte prima… ma dopo un po' scopriamo che in tutto le candidate erano 12! Eh vabbè, la Svizzera è un paese piccolo, con poca gente, ma 12 ragazze?? Bho…

Sfilano con gli abiti che una stilista ha fatto su misura per loro e il commentatore chiede alla commentatrice: "ma poi che fine fanno questi vestiti?" e lei risponde: "se vogliono le ragazze li possono comprare alla fine". Comprare? Se vogliono?? Ma come! La stilista li cuciti su di loro e li devono comprare??? Vabbè… poverini, che ci volete fare…

Continua la sfilata, la moglie guarda gli abiti, io guardo le Miss, lo spettacolo è piuttosto deprimente nonostante lo speaker dica che c'è un "coro da stadio nello studio" (si, certo, uno stadio di sordomuti…).
Passano 30 minuti, la noia avanza, sono le 21, la moglie decide di cambiare canale dicendo che ho visto anche troppe Svizzere in una sera (capirai, 12 di cui 6 carine e 2 belle).

Ci mettiamo a guardare un film e, ovviamente, ci perdiamo l'incoronazione visto che alle 22.35 era già tutto finito. La moglie cerca su internet, sul sito ufficiale non c'è scritto niente, su altri siti neanche, la notizia appare alle 23.30 su un sito giornalistico Svizzero e leggiamo che Miss Svizzera 2010 è Kerstin Cook, effettivamente la migliore tra le 12 candidate.
A quanto pare la fanciulla di 20 anni ha "una bicicletta da donna verde e nera", mangia "sofficini al formaggio con pasta (mangia quello che vuole, ma solo quando ha fame)" e "studia biologia per corrispondenza alla Oxford Open University" (dal sito ufficiale). Potevano anche sprecarsi a farle qualche domanda più profonda…

Leggendo qualche altra notizia su internet la moglie scopre che una delle informazioni FONDAMENTALI sulle Miss degli anni precedenti è quanto hanno guadagnato col titolo di Miss. E altrettanto fondamentale è fare un pronostico su quanto guadagnerà la Miss dell'anno successivo. Ho capito che qui in Svizzera il capitalismo la fa da padrone, ma insomma, farle i conti in tasca è proprio ridicolo…

In ogni caso, lettrice, se sei Svizzera, nubile, non divorziata, non sposata, senza figli, di età compresa tra i 17 e i 25 anni e alta almeno 168cm, sono già aperte le iscrizioni per l'anno prossimo! E se il tasso di partecipazione è quello di quest'anno la probabilità di vincere è pure alta!

La cena un po’ così…

Ormai quasi un mese fa tutto il lab è stato invitato a cena dalla Pancetta1 per festeggiare la fine del suo dottorato. In Italia un classico invito a pranzo/cena non prevede grandi cose: l'invitato di solito porta, che ne so, un mazzo di fiori, una piantina, una scatola di cioccolatini, o un dolce se viene richiesto dall'ospite. Qui funziona un po' all'Americana: la Pancetta1 ci ha invitati e ci ha detto di portare dolce, pane, insalata, insalata di pasta, e chi più ne ha più ne metta. Può anche starmi bene, non mi lamento, se non fosse per il fatto che ha avvisato la gente di portare qualche cosa alle 17.00 del pomeriggio prima (che per la cronaca è orario di lavoro e i negozi qui chiudono alle 18 o 19).
Pace. Il vicecapo NAT, dopo aver detto a tutti che la Pancetta1 si è comportata male, che avevamo poco preavviso, etc., ha detto che non sarebbe venuta perché il figlio (di 15 anni) era a casa da solo. Noi abbiamo fatto una corsa al supermercato per comprare gli ingredienti per il tiramisù, perché la signorina non voleva un dolce qualsiasi, ma proprio quello. Pace di nuovo.
Morale della favola, il giorno dopo la NAT, avendo saputo che sarebbe venuto anche Palle alla cena (si, si chiama Palle di nome ed è un "famoso" prof) ha detto che "mio figlio mi ha appena chiamata e mi ha detto di non rinunciare alla cena di laboratorio". Si, figuriamoci che cosa gliene frega al figlio. Poi ha continuato con un "non ho niente da portare, ma non importa perché all'ultimo pic-nic io ho portato due cose". No comment.
Noi abbiamo portato una bella pirofila di tiramisù e siamo ancora in attesa che la Pancetta1 ci restituisca la pirofila perché… l'ha rotta. Ci ha detto qualche giorno fa che l'avrebbe ricomprata subito (eh certo, è passato un mese, fai con comodo cara) e ancora non si è vista. Ho come il sospetto che se la rivedremo passerà moooolto molto tempo.

Ci risiamo (sempre qui).

Si, siamo tornati in Svizzera Venerdì scorso.
Si, abbiamo lavorato Sabato mattina e pure Lunedì mattina nonostante qui fosse festa (trattasi del digiuno federale o, per esteso, Festa federale di ringraziamento, pentimento e preghiera. Che cavolo ci sia da digiunare, pentirsi e ringraziare non saprei, ma tant'è…). Si, ora siamo di nuovo nel mezzo di una montagna di esperimenti da fare.
Si, oggi ho presentato un po' di dati al seminario col laboratorio gemellato al nostro.
Si, sono in arrivo a breve 3 nuovi personaggi tra PhD e Post Doc.

Datemi/ci qualche giorno per carburare e tornerò a scrivere a pieno regime!

Ferie?

Facciamo così… visto che in questo periodo proprio non riesco a tenere il passo per scrivere sul blog mi prendo una pausa. Diciamo che vado in "ferie anticipate" (anche se in realtà le nostre vacanze inizieranno questa Domenica).

A presto!