All posts by Filippo

Società strana #2.

Eccoci alla seconda puntata sulle stranezze della società Svizzera. Tanto per dire quanto ritardo ci sia nell'ammodernamento della società Elvetica, vorrei parlare degli orari scolastici e dei problemi che causano ai genitori.

Generalmente gli orari sono: 8.30-11.50, 14.00-15.40.
Questo implica che alle 11.50 un genitore vada a prendere il figlio, lo porti a casa, lo nutra a dovere e lo riporti a scuola alle 14. Sono due ore e dieci minuti di (meritata) "pausa" per il pargolo, che non coincidono però con i 30-60 minuti di pausa pranzo di un lavoratore dipendente.
Le opzioni non mancano: i genitori sono due, uno può tornare presto e mangiare con la prole, l'altro torna dopo e riaccompagna i bambini a scuola mentre il primo genitore è tornato al lavoro. Oppure ci si affida ad una babysitter che viene pagata per recuperare i figliocci e riaccompagnarli dopo pranzo. Oppure si paga la scuola se questa offre un servizio di custodia e mensa per i figli, se invece non c'è questo servizio si può sempre pagare un servizio esterno che faccia le veci dei genitori al di fuori degli orari di lavoro, quindi anche dopo la fine della scuola alle 15.40 dato che i genitori lavorano almeno fino alle 17.30 18.

Certo questo sistema andava bene 20 anni fa, quando quasi tutte le donne Svizzere erano casalinghe sforna-figli mantenute dal marito banchiere con lo stipendio da 15-20000 franchi al mese, ma al giorno d'oggi, per quanto la Svizzera sia ricca e i lavori ben remunerati, è comune che anche la moglie lavori.
E gli orari scolastici non sono più adeguati ai ritmi moderni, li hanno perfino criticati al corso sulla Svizzera che abbiamo fatto l'anno scorso dicendo che sono "orari stupidi e arretrati" rispetto al resto d'Europa…

E come se non bastasse questi orari del menga spiegano come mai gli Svizzeri tra le 11.30 e le 12 vadano a mangiare (io a quell'ora ho a malapena digerito la colazione…).

Società strana #1.

Ieri, 1° Agosto 2011, è stato il 720° anniversario della nascita della Confederazione Elvetica avvenuta nel 1291 con l'unione dei primi tre cantoni: Uri, Svitto e Untervaldo.
Bellissimo. Un paese ricco, multietnico, neutrale e socialmente ritardato è nato 720 anni fa.

Socialmente ritardato, si, avete letto bene.
Dato che la società Svizzera era (per certi versi lo è ancora) prevalentemente maschilista, le donne hanno festeggiato a Febbraio di quest'anno i 40 anni di diritto di voto. 40 anni, perché hanno iniziato a votare nel 1971, perfino dopo l'Iran che ha raggiunto questo traguardo nel 1963.

Ma c'è di peggio. C'è qualche cantone Svizzero particolarmente sfigato (aree rurali con pochi abitanti tipo il Canton Appenzello) dove tutt'ora per le elezioni "locali" si vota per alzata di mano in piazza (si, davvero…). Ebbene, in quel cantone il diritto di voto alle donne è stato imposto dalla confederazione nel 1990.
E' stato imposto: ripetiamolo insieme.

Ma al peggio non c'è mai fine, quindi:
– La parità dei sessi in Svizzera è entrata a far parte della costituzione solo nel 1981.
– Il diritto alla maternità (4 mesi) con garanzia di non essere licenziate è stato ottenuto nel 1991.
– Il diritto all'aborto è stato introdotto nel 2001.
– Lo stipendio obbligatorio durante i quattro mesi di maternità è stato garantito per legge dal 2005.

Che dire… non è questione di maschilismo o femminismo, a volte è solo una questione di buon senso. Purtroppo per alcune cose (tipo quelle sopra elencate) il governo Svizzero è piuttosto conservatore, a volte fin troppo.

A domani per la seconda puntata sul tema.

Lion, Lion, quante ne combini…

L'altro ieri ho acquistato Mac OS Lion su App store e ho fatto l'aggiornamento sul MacBook. Meno di 20 minuti e il computer si è riavviato col nuovo sistema operativo Apple.
Per ora va bene, ma ho notato che alcuni software non sono ancora ottimizzati per sfruttare le caratteristiche di Lion. Per esempio Chromium non funziona bene a pieno schermo e ha qualche problema con Mission Control se non viene assegnato ad uno specifico desktop.
Un bug molto fastidioso, invece, è che in caso abbiate Symbolic link alle directory "Download" e "Documents" nella fostra Home, Textedit e Preview non funzioneranno: crash all'avvio.
Nel mio caso ho i Symbolic link alle cartelle suddette che sono nel disco rigido nell'Optibay, mentre la Home è nel SSD (vedere qui).

La soluzione del problema arriva da questo blog dove viene suggerito di cancellare i symbolic link, far avviare le due applicazioni incriminate e ricreare i symbolic link.
Il procedimento funziona perfettamente ed in una manciata di secondi si risolve il problema.

Spero comunque che Apple aggiusti le cose al più presto!

P.S.: Per creare symbolic link velocemente suggerisco di installare "SymbolicLinker" uno script che aggiunge una voce al menù contestuale: in due click il gioco è fatto.

Riepilogo vacanze.

Eccoci tornati al lavoro (sigh…)! Siamo stati una settimana in Liguria in zona 5 terre: meraviglioso. La vacanza era davvero necessaria e ne abbiamo approfittato per riposarci e visitare un po' questi paesini in riva al mare che spesso ci erano stati descritti.
Farò un riepilogo conciso e nei prossimi giorni pubblicherò una selezione di foto su Flickr.

– Sabato 16: viaggio di andata, più lungo del previsto perché abbiamo deciso di passare per il passo del Gran S. Bernardo. Ne è valsa la pena, il passo è molto bello! Alla sera siamo arrivati all'appartamento a Castè e l'auto ha iniziato a fare rumore con blocco del servosterzo e accensione della spia della batteria. E capitato di Sabato sera, ma almeno non è successo durante il viaggio.

– Domenica 17: giretto forzato a piedi in cerca di qualche cosa di aperto per far colazione/pranzo e cena.

– Lunedì 18: viaggio verso un meccanico Mercedes a La Spezia, noleggio di un'auto e via a visitare Sarzana. Verso sera chiamano dall'officina dicendomi che è rotta la puleggia dell'alternatore. Il pezzo sarebbe arrivato Mercoledì.

– Martedì 19: pioggia a dirotto. Prolungato il noleggio dell'auto siamo andati a visitare l'acquario di Genova dove siamo rimasti tutto il giorno. Merita davvero.

– Mercoledì 20: non sapendo quando sarebbe stata pronta l'auto siamo andati a Portovenere (bellissima cittadina) e abbiamo fatto un mezzo giro in battello dell'isola Palmaria dato che, causa mare mosso, il giro completo e il traghetto per le 5 terre erano bloccati.
Alla sera, ore 17.30, abbiamo recuperato l'auto e ce la siamo cavati con 170€. Alle 18 abbiamo restituito l'auto noleggiata pagando la modica cifra di 216€ per i tre giorni (con pieno di benzina a parte). Pace.

– Giovedì 21: parcheggio a La Spezia, andata a Vernazza con il treno, visita e pranzo sul posto, ritorno col treno a Riomaggiore, percorrenza a piedi della "via dell'amore" tra Riomaggiore e Manarola, poi di nuovo treno fino a Corniglia dove abbiamo girato per un po' e abbiamo preso il treno di ritorno per La Spezia delle 19, dato che dalle 21:00 c'è stato lo sciopero nazionale per 24h.

– Venerdì 22: dato lo sciopero dei mezzi pubblici abbiamo deciso di andare a Levanto in auto, dove abbiamo passato 3/4 di giornata. Al ritorno siamo passati per Monterosso Al Mare senza fermarci causa parcheggi pieni.

– Sabato 23: partenza al mattino con sosta ad Aosta per un ottimo pranzo a base di tipica cucina Valdostana e ritorno a Losanna per le 17:30.

Detto questo… consiglio assolutamente un giro simile. Se doveste essere interessati a ristoranti, alloggi, etc. chiedete pure!
E tra qualche giorno potrete vedere le foto.

Scandalo Padovano: unipd.it

Ieri io e la moglie abbiamo cercato di trovare qualche informazione sul sito dell'Università di Padova e ci siamo trovati di fronte ad una desolazione incredibile: siti non funzionanti, pagine obsolete (in stile e contenuti), informazioni impossibili da reperire, mancanza di traduzione in Inglese, e chi più ne ha più ne metta.
Ora, so benissimo che a tanti non interessa niente del sito dell'Università di Padova, ma ho l'impressione che questo andamento potrebbe non essere molto diverso in altre Università. Resta il fatto che il sito dell'ateneo Patavino fa piangere i sassi.

Per questo motivo ieri, in uno slancio di frustrazione, buona volontà e speranza, ho preparato questa mail per il Rettore dell'Università, da spedire in CC anche ai direttori di Facoltà e ai webmaster dei siti incriminati.
Non l'ho spedita perché la moglie mi ha detto che "non serve a niente".

Secondo voi potrebbe servire? Si? No? Non gliene frega niente? Devo spedirla ad un giornale? Lascio perdere?

 
Egregio Rettore,
Le invio questa mail per esprimere il mio disappunto per le carenze e la pessima qualità dei siti internet dell'Università di Padova.

Alla ricerca di informazioni su corsi di Laurea presso la mia università (si, sono un Laureato e Dottorato uscito da Unipd), mi ritrovo di fronte ad una serie di siti internet che definire indecente è un complimento.
Noto che dal 1998, mio anno di immatricolazione, ad oggi Luglio 2011 il sito non è migliorato in qualità e in funzionalità.
Le vorrei pertanto mostrare una serie di casi veramente pietosi:

Sito del complesso Biologico: nonostante le notizie "possano" essere state aggiornate recentemente, constato con dispiacere che la presentazione e l'accessibilità sono rimaste indietro di circa 15 anni. E' assolutamente obsoleto e perfino fastidioso da vedere.

Sito del gruppo del Prof. S. Piccolo (famoso in tutto il mondo, e con pubblicazioni da fare invidia a chiunque): una bellissima pagina bianca. Ottima pubblicità per chi volesse fare un dottorato in quel gruppo.

– Il sito di un certo Prof. Cordella (non me ne voglia, ma non lo conosco): nemmeno la pagina bianca questa volta, ma un errore.

– Dal sito del dipartimento di Biologia, la prego di provare a cliccare sul link per il sito di Scienze MM.FF.NN.: niente da fare. Sarà perché il link è cambiato e nessuno ha aggiornato il sito?

– Il sito di Medicina Veterinaria è un piccolo miracolo: è apparentemente disponibile in ben quattro lingue. La prego di provare a selezionare lo spagnolo o il francese. Sulla destra può notare una bellissima colonna con una serie di voci duplicate (un esercizio di stile esilarante) quasi completamente in Italiano. Cliccando sulle voci non c'è niente di tradotto nella lingua selezionata all'inizio: pagine in costruzione, pagine mancanti, etc. 
Ma l'importante è dire che conosciamo le lingue.

– Giurisprudenza, alla pagina del Corso di Laurea in Consulente del Lavoro: cliccando su "Ricerca OFF.F precedenti" non si giunge a nulla, ennesima pagina mancante. Errore? Problema? Aggiornamento dimenticato? Non è dato sapere.

– Il sito della Facoltà di Agraria, una volta selezionato l'Inglese, spesso continua a presentare contenuti in Italiano.

– Il sito della Facoltà di Ingegneria è stranamente decente. Decente, non bello. Esiste in versione Inglese e "pare" che funzioni mediamente bene. Certo, alcuni ritocchi estetici per renderlo più appetibile e aggiornato agli standard attuali non farebbero male.

– Il sito di Medicina, oltre a mancare totalmente di una versione Inglese, è davvero poco fruibile. Un esempio pratico? La pagina delle immatricolazioni è aggiornata al 2008 e ovviamente seguendo il link per le preimmatricolazioni e immatricolazioni ci si trova al solito errore di pagina mancante (certo capisco, è del 2008, ma togliamolo allora, no?).

– Il sito di Informatica è sopra la media. Bello stile, semplice, lineare, relativamente moderno…. potrebbe essere quasi preso come esempio per l'intera infrastruttura di ateneo, se non fosse che i contenuti in Inglese non ci sono nonostante sia possibile scegliere di visitare le pagine anche in questa lingua.

Continuo, quindi, a constatare con amarezza che la maggior parte dei siti delle diverse facoltà sono esclusivamente in Italiano e, quando esistono in Inglese, sono tradotti male o non completamente. Capisco perché sia difficile per gli stranieri venire in Italia a studiare (gli svantaggi sono anche altri, vedasi stipendi bassi e borse di studio inadeguate, ma questo è un altro problema).

Per trovare i problemi dei siti suddetti ho perso circa 30 minuti cliccando a caso. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere impegnandosi un po'…

Insomma, l'Università di Padova è una delle più antiche al mondo e mi pare che l'infrastruttura on-line sia altrettanto antica. Siamo nel 2011, non più nel 1998 quando Internet non era ancora nelle case degli Italiani. Sono passati 13 anni e sarebbe il caso di cambiare un po' la situazione, con un sito nuovo, l'uso corretto dell'Inglese e con l'uso dello stesso stile per tutti i siti delle diverse Facoltà, in modo che sia chiaro ed evidente che fanno parte della stessa struttura e della stessa Università.

Le porto come esempio il sito del Politecnico Federale di Losanna (Svizzera) dove attualmente lavoro.
Pulito, moderno, facile da consultare, in Francese ed Inglese. E le diverse "Facoltà" qui adottano tutte lo stesso stile:

Un altro esempio il sito dell'Università del Wisconsin-Madison (USA) dove sono stato per un anno: questo adotta stili diversi per differenti dipartimenti, ma comunque è decisamente più moderno e funzionale del "nostro".

Per restare in patria potremmo sempre "imitare" lo stile della Sapienza di Roma.
Relativamente al passo con i tempi e con linee guida ben definite per tutti: Medicina, Giurisprudenza, Architettura.

Insomma, se i "webmaster" nominati in fondo ai siti dell'ateneo di Padova vengono correntemente pagati, che facciano il loro lavoro (che non si limita ad "aggiornare" i contenuti)! Se quello non è il loro lavoro, la prego, assuma una decina di laureati tra Informatica e Lingue che sono sicuro sapranno cavarsela decentemente per rifare il sito dell'Università di Padova.
Sono consapevole dei continui tagli alle Università e capisco che probabilmente rifare i siti internet non sia una priorità… d'altro canto non lo è stato negli ultimi 13 anni.
Però da quel che ricordo c'era la possibilità per studenti di lavorare all'università facendo quelle che una volta si chiamavano "30 150 ore": biblioteca, aule informatiche, segreterie, etc. 
Se ancora ci fosse questa opportunità, perché non impiegare alcuni ragazzi per rifare il sito? Non basteranno 30 ore… magari ci vorranno sei mesi o un anno, ma sarebbe sempre meglio di adesso, no?

Cordiali saluti,
un ex-studente dell'Università di Padova.

Facciamo tutto noi! #2

[Continua dal precedente post.]

…Venerdì mattina iniziamo l'esperimento e dopo aver dissezionato il topo e preparato le cellule io e la moglie ci dirigiamo nel laboratorio dei nostri collaboratori.

Noi: "Eccoci. Cominciamo?"
Loro: "Si. Purtroppo c'è un problema col microscopio fighissimo di cui parlavamo. Non possiamo fare time lapse e plate scan insieme."

Strano… eppure doveva essere il microscopio miracoloso che fa tutto…

Noi: "Ok, facciamo solo il time lapse."
Loro: "Si. Bene. Iniziamo a mettere le cellule nel gel."
Noi: "Ottimo. Allora il gel è come avevamo detto? Tre condizioni: A, B e C?"
Loro: "Ahhh… no… come? Cosa? Avevamo detto A, B e C? Ah si è vero! Ma ci siamo sbagliati, abbiamo fatto D, E ed F."

Ecco, ci mancava anche questa. Dopo il microscopio che non farà quello che volevamo hanno pure sbagliato le condizioni del gel da usare.

Noi: "Vabbè, ormai le cellule le abbiamo messe e non possiamo farci niente. Per la prossima volta proviamo A, B e C."
Loro: "Ok. Intanto tornate tra 30 minuti così diamo il tempo al gel di polimerizzare."

30 minuti dopo…

Noi: "Ecco, pronto tutto. La piastra è a posto, non resta che far partire il microscopio."
Loro: "Bene. Andiamo?"
Noi: "No, noi il microscopio-dei-miracoli non lo sappiamo usare, siete voi gli esperti di quel microscopio (e siete voi che insistete sempre perché lo usiamo). Inoltre partiamo per l'Italia tra un'ora. Ci andate voi?"
Loro: "Ah… oh… ma… come… non so… veramente… ok… allora… bhe… va bene… ci andiamo noi…."

E come pronosticato da me e dalla moglie, una volta rientrati in Italia e controllata la posta elettronica abbiamo trovato una bella mail dei collaboratori con scritto che non sono riusciti ad usare il microscopio, che non ha funzionato niente, che hanno dovuto usarne uno diverso col quale però le cellule non si distinguono bene e sono pure fuori fuoco.
E per fortuna che sono esperti e quel microscopio fa i miracoli…

Come se non bastasse Martedì, tornati al lavoro, siamo andati a riprenderci le cellule che abbiamo lasciato da loro e le abbiamo trovate contaminate da batteri.

Giusto per dire, eh!

Facciamo tutto noi! #1

Si, ci sono sempre quelli che "fanno tutto loro e tu non sai fare niente" e "tutto quello che fanno loro è giusto". Ottimo, ben venga se ne sono in grado! Soprattutto quando sono dei collaboratori e si deve lavorare insieme ad un esperimento.

La settimana scorsa, Lunedì, io e la moglie abbiamo discusso con due collaboratori di un altro laboratorio su quando fare i prossimi esperimenti.

Loro: "Dobbiamo muoverci, fare presto, ci servono i risultati e poi in questo periodo il nostro microscopio è sempre libero, per cui conviene approfittarne!"
Noi: "Ok, allora facciamo l'8 di Luglio? Poi teniamo in piedi l'esperimento per una settimana?"
Loro: "Noo, in quella settimana io (uno dei due) sono in vacanza. Non si può fare."
Noi: "Va bene, allora facciamo il 15? L'unico problema è che il 16 partiamo in vacanza noi e torniamo il 23. Vorrà dire che seguirete voi le cellule."
Loro: "Noooo, non possiamo seguirle noi, non sappiamo fare, non abbiamo l'occhio allenato, gli esperti siete voi, dovete esserci per forza."
Noi: "Uhmmm…. allora facciamo il 29 Luglio? Ci siamo tutti e facciamo l'esperimento."
Loro: "Nooooooooo, è troppo tardi! E' tra un mese!! Ci servono i dati, rimandiamo troppo!"
Noi: "Sentite, questo Venerdì (lo scorso 1° Luglio) abbiamo due topi per i nostri esperimenti, ma se volete uno lo usiamo per l'esperimento con voi."
Loro: "Ah… così presto… ma…. non so… è tanto presto…"
Noi: "Allora fine Luglio."
Loro: "No no, facciamo ora. Controllo le prenotazioni del microscopio, ma tanto è sempre libero, e vi mando una mail di conferma."

Venti minuti dopo arriva la mail: "Il microscopio è occupato, possiamo usarne uno diverso che è fantastico, fa tutto: time lapse, plate scan, possiamo lasciare la piastra dentro e prendere tutte le posizioni ogni giorno, etc. etc."

Cominciamo bene, il microscopio è occupato e dobbiamo usarne un'altro…
Venerdì mattina iniziamo l'esperimento e…

[a domani per la seconda parte]